Monday, October 26, 2009

Quali Soluzioni - Rassegna di Opinioni dai Blogs

Ettore - blogger - 22 Luglio 2009
Il sindaco, ha un’occasione unica per lasciare un ricordo positivo e qualcosa di concreto a questa citta’.

Si mettano da parte le pazze idee di quattro esaltati che hanno costruito delle carriere sul mito di Pizzo Sella e si ci concentri sul da farsi per far si che Pizzo Sella non rimanga l'ennesima opera incompiuta come se ne contano a centinaia in questa citta':
1) SI RIAFFERMI LA LEGALITA’ RESTITUENDO LE CASE AI LEGITTIMI PROPRIETARI
2) Si censisca l’incompleto e si venda ai privati con precisi obblighi di rimboschimento entro precisi limiti di tempo – il comune non ha i soldi per riqualificare le zone disabitate e l’intervento privato e’ l’unica reale soluzione per vedere risolta questa situazione in tempi brevi e non tra secoli come altrimenti accadrebbe affidandosi alla pubblica amministrazione
3) I soldi intascati dalla vendita del disabitato si usino per lo sviluppo di questa citta’, senza futuro allo stato attuale.

Che male c’e’ per una volta ad essere costruttivi e trovare una soluzione che soddisfi i diritti di tutti.

Leo - blogger - 23 Aprile 2009
Questa situazione ha bloccato lo sviluppo e il completamento dell’area residenziale di Pizzo Sella. Molte persone, contrariamente a quanto si pensa, e a quanto vorrebbero far pensare certi individui (che preferisco non aggettivare neppure), vorrebbero acquistare una casa su quella collina. Se questo fosse stato ancora possibile, se qualcuno non avesse ingiustamente creato questa situazione paradossale, oggi la collina sarebbe probabilmente interamente ricoperta di verde.

Caro sindaco ci rifletta seriamente su questo. Ristabilisca la VERA LEGALITA` a Pizzo Sella, restituisca le case ai legittimi proprietari, che sono solo vittime che non hanno potuto neppure difendersi (visto che non hanno commesso alcun reato - solo a Palermo poteva succedere una cosa simile) e venda il resto degli immobili ai privati a PREZZI DI MERCATO e non di favore. In questo modo si raccoglierebbero soldi a sufficienza per affrontare i VERI PROBLEMI di questa citta` che sono ben altri.

Testimonianze - Rassegna di Opinioni dai Blogs

Luca - blogger - 15 Gennaio 2008
SECONDO ME I RESIDENTI NON HANNO ALCUNA COLPA
LA COLPA E' DI CHI HA COSTRUITO - E' OVVIO CHE SE POI C’E' ACQUA, LUCE, GAS, UNA BANCA CHE STIPULA UN MUTUO, UNA AGENZIA IMMOBILIARE CHE TI FA GIRARE LA CASA PRIMA DI COMPRARLA, E UN NOTAIO CHE TI FIRMA L’ATTO SECONDO ME SONO STATI TRUFFATI LORO E NOI RIDIAMO E PREGHIAMO CHE LI GETTINO FUORI - VI SEMBRA CORRETTO? NON CREDO PROPRIO LA COLPA E' DI CHI FECE COSTRUIRE NON DI CHI COMPRO’
noi aggiungiamo...e chi fece costruire caro Luca?...il Comune di Palermo

Roberto - residente - 22 Novembre 2008
La responsabilità è di quattro soggetti. Il primo è senz' altro il Comune che ha omesso per decenni di comunicare l' eventuale illegittimità delle concessione edilizie e di tutti gli atti consequenziali facendo incorrere noi acquirenti in buona fede in un errore. In secondo luogo la responsabilità è delle banche che hanno acceso i mutui su questa zona e ancora dei notai, nonché delle ditte di costruzione coinvolte che sono rimaste inspiegabilmente fuori da questa vicenda. Gli unici a pagare, e a caro prezzo, siamo noi acquirenti in buona fede. In tutta questa vicenda c' è un solo dato oggettivo: la nostra estraneità ai fatti. Non possiamo diventare il capro espiatorio di una vicenda così complessa.

Enrico - blogger - 26 Ottobre 2009
questa vicenda e' Allucinante, non si riesce a capire come il procedimento giudiziario pur lasciando fuori i residenti che vengono riconosciuti estranei a qualsiasi tip di reato poi finisca per penalizzare proprio soltanto i residenti.
Mi chiedo se qualcuno si rende conto che per risarcire i DANNI MATERIALI MA SOPRATUTTO QUELLI MORALI ED ESISTENZIALI perpetrati a danno di questi cittadini ci vorranno centinaia di miliardi di euro. Prima o poi qualcuno dovra' pagare. Altrimenti e' proprio vero che in italia si tutelano i delinquenti e si perseguitano gli innocenti e che la parola giustizia e' una barzelletta.

Gianni - blogger -  19 Aprile 2008
MA non diciamo scemenze!! Pizzosella deve esistere! altro che collina deturpata, la sera (e anche di giorno), e’ stupendo vedere quella parete di collina un tempo arida ed invece adesso ben curata e architettonicamente ben messa.
ed allora forza politici! fate in fretta a potere regolarizzare tutte quelle zone che da anni aspettano.

Monica - blogger - 23 Maggio 2009
IO HO VISITATO PIZZO SELLA E DEVO DIRE CHE MI PIACE, E' STATA IDEATA BENE E I RESIDENTI HANNO FATTO MIRACOLI CREANDO OASI DI VERDE MERAVIGLIOSE IN MEZZO ALLE ROCCE - LA DETURPAZIONE DI ALCUNE ZONE E' ESCLUSIVA COLPA DEL COMUNE CHE HA FERMATO L'URBANIZZAZIONE DELLA COLLINA BLOCCANDO I LAVORI E NON PERMETTENDO A PIENO LA VALORIZZAZIONE DEL POSTO.

Pino - residente - 21 luglio 2008
che cosa sapevano gli acquirenti:
- che il gruppo gardini (considerato il primo gruppo industriale in italia nel 1989/1990) era il costruttore, quindi una garanzia
- che il giornale di sicilia nel 1989 titolava a tutta pagina "Il Comune: Pizzo Sella e' in regola"
- che il TGS pubblicizzava ogni giorno per ore queste proprieta’ (mi sembrerebbe strano che si approvi di pubblicizzare per anni via televisione qualcosa di illegale)
- che i notai stipulavano regolarmente gli atti di vendita tra la poggio mondello (gruppo gardini) e gli acquirenti
- che l’amministrazione comunale targata leoluca orlando rilasciava tutti i certificati del caso inclusi i certificati di abitabilita’ per queste abitazioni

io ho comprato nel 1989 investendo tutti i risparmi di una vita di lavoro, che colpa ho se mi sono fidato dell'amministrazione comunale?

Se l’AMMINISTRAZIONE COMUNALE risalente a quando hanno rilasciato le licenze (oltre 30 anni fa) era corrotta, e via via quelle successive le hanno rinnovate, e in 30 anni nessuno si è mai accorto di niente (prima che venissero vendute le case e truffati onesti cittadini?), insomma, se chi dovrebbe garantire la giustizia per delega, la viola, non si può dare la colpa ai cittadini, che “dovevano prevederlo” oppure far pagare loro la pena di un crimine che non hanno commesso.
le case sono state vendute LEGITTIMAMENTE, oltre 20 anni fa. e confiscarle a chi le ha acquistate LEGITTIMAMENTE ed è pure stato estromesso dai processi, equivale a comminare una pena a persone che non hanno commesso il reato

in quale paese civile si cambiano le regole dall'oggi al domani e si applicano a situazioni datate 30 anni addietro...la decisione giuridica su Pizzo Sella e' INCOSTITUZIONALE e VA' ANNULLATA

Incostituzionalita’ della Legge 47/85

Pizzo Sella, e tanti casi simili in Italia, testimoniano l’incostituzionalita’ della Legge 47/85. Infatti la sua applicazione “rigida” conduce alla Violazione dei Diritti Umani sanciti dalla Costituzione Italiana, nella quale e’ scritto a chiare lettere che LA PROPRIETA’ PRIVATA E’ INVIOLABILE.

La Consulta, gia’ coinvolta, si deve pronunciare al riguardo.

Quando la 47/85 entro’ in vigore, nel 1985, IL SINDACO DELL’EPOCA avrebbe dovuto sospendere i lavori di edificazione, e non lo fece. Nel 1990 nessuno si curo’ di bloccare le azioni (ATTI di VENDITA) dei Notai.

Cercare di fare di Pizzo Sella (sentenza 1997) il capro espiatorio del cosiddetto Sacco di Palermo e’ un atto di INIQUITA’, attenta al principio della Costituzione che i Cittadini sono tutti uguali nella loro dignita’ e nei loro Diritti in tutto il Territorio nazionale.

Dov'e' la Giustizia?

Confisca di Pizzo Sella nega i Diritti dell'Uomo

Nella Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, approvata dall'ONU nel 1948, viene chiaramente affermatop:

-il diritto al rispetto della vita privata e familiare
-il diritto ad un giusto processo
-il diritto al ricorso contro gli atti discriminatori della pubblica amministrazione

Sono ben 55 le "Pizzo Sella" disseminate per la città

VoloBlu.com - 18 Gennaio 2009
Si è conclusa, dopo tre anni, un indagine della Regione Siciliana su alcune lottizzazioni abusive di Palermo. L´indagine della Regione partì dopo l´esposto presentato nel 2003 dagli avvocati Nunzio Pinelli, Giorgio Gangi e Sebastiano Sanguedolce, che consegnarono ai funzionari del Territorio e alla Procura un elenco di 55 lottizzazioni definite sospette, che secondo loro avevano le stesse caratteristiche di Pizzo Sella, la collina simbolo del sacco edilizio. Da allora i tecnici dell´assessorato al Territorio hanno iniziato a indagare. Sono ben 55 le "Pizzo Sella" disseminate per la città. Lottizzazioni abusive avvenute tra il 1973 e il 1978 che hanno portato alla concessione di 1.151 licenze da parte del Comune e alla realizzazione di 3.360 villette, tutte in verde agricolo. Per avere un´idea del fenomeno, basti sapere che le villette abitate di Pizzo Sella sono appena 59, e in tutto i fabbricati sono 170. Il dirigente generale del dipartimento Urbanistica dell´assessorato regionale al Territorio, Giuseppe Libassi, dopo le verifiche sul lavoro svolto dai tecnici, lo scorso 18 novembre ha spedito una nota al sindaco Diego Cammarata, ai dirigenti comunali all´Urbanistica, Edilizia privata e alle Infrastrutture, e per conoscenza anche alla Procura della Repubblica, invitando l´amministrazione ad adottare i consequenziali provvedimenti d´ufficio «in autotutela». Sebbene siano prescritti i termini del reato penale (dieci anni dall´abuso) e i costruttori non siano più perseguibili, il Comune, esattamente come ha fatto per Pizzo Sella, dovrebbe prima revocare le concessioni edilizie, e poi procedere con la confisca delle villette e all´eventuale demolizione. Ma chi sono i costruttori che negli anni Settanta hanno ottenuto le 1151 concessioni dal Comune? Tra loro ci sono nobili, come Giuseppe Lanza di Scalea e Chiara Boscogrande. Ma anche famiglie mafiose, come i Sansone e il prestanome di Totò Riina, Salvatore Sbeglia. Il lotto più consistente si trova proprio a Villa Scalea, con 152 concessioni. A Cardillo ci sono le 60 unità dei Boscogrande, mentre in viale Regina Margherita le 66 di Giuseppe e Carola Castellucci. Ma le villette sono anche in zone residenziali come Baida, San Lorenzo e viale Michelangelo. O ancora via Altofonte, Tommaso Natale, Cruillas e Inserra. E non solo. Le lottizzazioni abusive hanno raggiunto pure Mondello e Partanna. Adesso gli avvocati che presentarono l´esposto, chiedono al Comune di intervenire subito e minacciano di adire le vie legali. «Ora che la Regione ha trasmesso gli atti della verifica fatta dai suoi ispettori, il Comune di Palermo deve agire di conseguenza - dice Nunzio Pinelli - Se la sua linea è sempre la stessa, acquisisca, come ha fatto con le ville di Pizzo Sella, anche queste altre 3 mila case: altrimenti agiremo per vie legali, presentando una denuncia per omissione d´atti d´ufficio e ci rivolgeremo anche alla Corte dei conti per danno erariale». Pinelli è tra gli avvocati che assistono gli abitanti di Pizzo Sella. L´amministrazione è tra l´incudine e il martello: se non confischerà le villette rischierà di essere trascinata in tribunale dagli avvocati che hanno presentato l´esposto. Se, invece, avvierà le procedure di revoca delle concessioni in autotutela, dovrà fare i conti con le oltre tremila famiglie che in queste case abitano. Andando per vie legali i tempi saranno lunghissimi.

A chi fa comodo accanirsi contro Pizzo Sella quando Pizzo Sella ha seguito lo stesso iter amministrativo di oltre 3000 costruzioni per cui il Comune di Palermo ha rilasciato licenze edilizie tra il 1973 ed il 1979?


Pizzo Sella, Il Sindaco:"Case da salvare"

Repubblica — 14 febbraio 2007 pagina 2 sezione: PALERMO
Trentatré mesi. Trentatré mesi da quando dichiarò che a Pizzo Sella «discutere di abbattere è del tutto fuori luogo», e lasciò che fossero gli esperti dell' Università e del Comune a pronunciarsi sulla sorte della "collina del disonore". Ma il 7 febbraio scorso il sindaco Diego Cammarata ha firmato il suo primo provvedimento che riguarda l' ecomostro che sovrasta Palermo. Che di fatto ne sancisce la sanatoria. Perché nella direttiva che il sindaco ha spedito all' assessore e al dirigente coordinatore del settore Urbanistica, al direttore generale del Comune e al dirigente dei servizi Edilizia privata, tra le possibili soluzioni individuate per Pizzo Sella c' è quella della riperimetrazione, l' atto tecnico che consentirebbe di trasformare le aree, con un colpo di penna, da agricole a edificabili. Perché, secondo il Comune, abbattere sarebbe troppo costoso e risanare la collina sarebbe impossibile. Una salvezza per la settantina di famiglie residenti, che sulla questione hanno ingaggiato una monumentale battaglia legale e che lo scorso 5 dicembre, a Villa Niscemi, hanno ricevuto dal primo cittadino la comunicazione che di lì a poco sarebbe stata notificata loro l' ordinanza di sgombero. Perché le case in cui abitano sono, dal 2000, definitivamente di proprietà del Comune, come prevede la legge che ne dispone la confisca. E questo è un problema che la riperimetrazione dell' area comunque non risolverebbe: i 170 edifici, abitati e disabitati, rimarrebbero patrimonio comunale. Per questa pronuncia in extremis del mandato, Cammarata ha voluto il conforto di una platea il più possibile corale. L' unica voce oggi assente è quella dell' ex assessore alla Legalità, Michele Costa, che sulla battaglia per Pizzo Sella si è giocato la poltrona in giunta. Ma nella direttiva Cammarata cita i risultati del lavoro condotto dal gruppo interno di tecnici che nel giugno 2005 è stato incaricato dello «studio preliminare di tutte le possibili soluzioni». Che è pervenuto alle medesime conclusioni della precedente relazione redatta dai saggi dell' Università, che aveva messo l' accento sullo smaltimento dei sei milioni di metri cubi di detriti e sull' impossibilità di riportare nelle condizioni originarie una montagna aggredita dal cemento armato e da centinaia di pali di fondazione. Così anche adesso: «Dallo studio - scrive il sindaco - emerge tra l' altro che l' ipotesi di demolizione, che sembrerebbe obbligata dalle leggi di riferimento, presupposto della nota di sentenza, presenta difficoltà difficilmente superabili, sia relativamente al costo di detta operazione, sia all' impatto ambientale che sembra tale da recare ulteriore danno alla conformazione idrogeologica dei luoghi, rilevandosi difficoltoso se non impossibile il ripristino dell' ambiente preesistente alla realizzazione di dette costruzioni». Ai suoi uffici Cammarata ha dato il mandato di «verificare ogni possibile soluzione» del caso Pizzo Sella, «ivi compresa la perimetrazione, sia pur limitata alle parti oggi abitate, all' interno di un piano d' ambito», come tra l' altro suggerito dalla quarta commissione legislativa dell' Ars, che della questione era stata investita nel maggio di due anni fa. E che sulla questione della riperimetrazione aveva giudicato il Comune inadempiente. Ma non solo, visto che l' idea di riperimetrare le aree è quella sulla quale da anni insiste Nico Ferrante, presidente della commissione Urbanistica di Palazzo delle Aquile. A lui è toccato il lavoro silenzioso di cucitura: sulla possibilità di cerchiare le case abitate, escludendo gli scheletri, Ferrante avrebbe già incassato il sì da parte di consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, che in aula non impallinerebbero la norma. «è la soluzione migliore - dice Ferrante - e spero che il sindaco riesca a portarla a compimento entro la fine del suo mandato. Male che vada, lo farà nel prossimo».

Dichiarazioni Cammarata: "La giustizia non puo' coincidere con il pagamento da parte delle vittime della colpevolezza delle passate amministrazioni comunali" - 25 Novembre 2003


I Notai: "Pizzo Sella, atti regolari"

Rispettiamo il lavoro dei NOTAI.
Questa vicenda rischia di sovvertire le nostre Istituzioni.

I NOTAI, e’ noto a tutti che sono dei PROFESSIONISTI autorizzati dalla LEGGE ITALIANA a stipulare ATTI DI COMPRAVENDITA, o ROGITI.

IL Notaio ci da’ fiducia ad investire i nostri soldi.
Il Notaio svolge accurate verifiche,prima di “andare a rogito".
I Notai che sono andati a rogito,hanno verificato che le costruzioni di Pizzo Sella risultano realizzate in forza di Concessione Edilizia rilasciata dall’Organo Competente (cioe’ la Ripartizione Edilizia Privata del Comune di Palermo) e che su dette costruzioni, alla data della stipula, non risultavano commessi abusi.

Rispettiamo il lavoro dei Notai e rispettiamo gli Acquirenti.

Le confische ai terzi in buona fede sono ILLEGGITTIME e vanno revocate



Chi tutela gli acquirenti terzi in buona fede?



Il Comune: "Pizzo Sella e' in regola" - 21 Marzo 1989


Benvenuti

Cari Lettori del Blog Pizzosella,

Su questa annosa ed ad oggi irrisolta vicenda palermitana si sono scritti fiumi di inchiostro e portato testimonianze del disagio in cui sono costretti a vivere i Residenti, che sono Acquirenti Terzi ed estranei ai procedimenti giudiziari.

Per questo abbiamo ritenuto opportuno creare questo blog di riferimento che raccoglie i Link ai principali blog nei quali si sono svolti appassionati dibattiti.

Buona lettura